Non c’è niente da fare la torta Pavlova è senza dubbio la mia torta preferita. La preparo quando voglio stupire i miei ospiti perché è molto bella e scenografica. La sola vista scatena le papille gustative che inondano le fauci golose di abbondante acquolina: chi non vorrebbe tuffare la faccia in quel trionfo di panna, meringa, frutta? Irresistibile! La Pavlova conquista i palati appassionati di dolci dolci e allo stesso tempo li stupisce con le note acidule della frutta. Fa crunk quando mordi la meringa e floff quando la panna montata invade la bocca con la sua sofficità. I mirtilli, i ribes, le fragoline danzano tra dente e dente fondendosi in un boccone delizioso che lascia alla fine la voglia di ricominciare: crunk, floff, gnam! Che gusto e che godimento. 


Il piacere inizia già quando la prepari. Pochi gli ingredienti, facile il procedimento eppure, la torta Pavlova riesce solo a chi segue con precisione maniacale il procedimento pesando con accuratezza, tenendo fede al tempo che “… comunque vadano le cose lui passa …” ma certamente lo puoi calcolare e tanto più rispettare. Allora l’esecuzione della torta Pavlova assume l’incanto di una danza ogni gesto calibrato, ogni passaggio misurato e la difficoltà è nascosta nel risultato e io mi sento pronta ad eseguire il virtuosismo culinario proprio come la ballerina russa che dall’alto delle sue punte incantò lo chef australiano che inventò la torta dedicandola all’eterea Pavlova.



La ricetta la conservo qui nel mio speciale ricettario dove tengo tutte quelle che ho provato e che mi piacciono. È una delle mie torte preferite la Pavlova, molto bella e soprattutto buonissima che amo preparare quando ho ospiti per poi raccontare, ogni volta, la sua storia affascinante. Ricordo che a farmi conoscere la torta Pavlova è stata una mia cara amica appena tornata dall’Australia. È il dolce nazionale là e anche se la Nuova Zelanda ne rivendica la paternità, la mia amica mi ha garantito che non c’è australiano che non sia certo che a crearla sia stato proprio un pasticcere “aussie” innamorato di una ballerina russa. Pavlova era in tournée in Australia, quando lo chef la vide esibirsi rimase rapito e quale gesto d’amore migliore per un pasticcere se non creare un dolce da dedicare all’amata? La torta Pavlova è bella, dolce, leggera, fresca così come la ballerina era apparsa agli occhi del cuoco… 


A me piace prepararla soprattutto con i frutti di bosco: la meringa molto dolce ha bisogno delle note fresche e acidule del ribes, delle more e dei mirtilli per dare il meglio di sé e il gusto rotondo e della panna dà risalto all’insieme. Al palato, la croccantezza della meringa, la consistenza morbida della frutta, la panna soffice danzano con l’eterea Pavlova.


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A cura di Francesca Garavini
Parole Paola Conficoni
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